PUGLISI “si scrive una bella pagina per il futuro dell’Italia”
“La scuola che cambia, cambia l’Italia. Con la definitiva approvazione in consiglio dei ministri dei decreti legislativi di attuazione delle deleghe al Governo della legge 107 del 2015, si scrive una bella pagina per il futuro dell’Italia. Un nuovo investimento di oltre mezzo miliardo all’anno in educazione e istruzione che trova copertura nella legge di bilancio del 2016 lasciata in eredità dal Governo Renzi e che offre nuove opportunità a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, che da’ qualità alla scuola e meno precarietà, per combattere disuguaglianze di partenza e migliorare l’inclusione e l’occupabilita’ dei giovani. Le commissioni istruzione di Camera e Senato hanno ascoltato in audizione oltre 70 organizzazioni rappresentative del mondo della scuola“.
Dei pareri espressi dal parlamento il governo ha accolto tutte le condizioni e gran parte delle osservazioni.
1. Zerosei: per la prima volta dopo anni di promesse viene istituto il sistema integrato zerosei. Gli asili nido diventano la prima tappa di un percorso di educazione e di istruzione che parte dalla nascita e prosegue per tutta la vita. Le risorse vengono date direttamente ai Comuni sulla programmazione delle regioni. Il piano nazionale di azione porterà il nostro Paese al 33% che l’Europa pone come obiettivo per il 2020 e alla generalizzazione della scuola dell’infanzia. Le risorse stanziate e i buoni nido come strumento di welfare aziendale aiuteranno ad abbassare le rette. Investire in educazione di qualità in età precoce come spiega il nobel per l’economia Heckman produce rendimenti altissimi in termini di rimozione delle disuguaglianze e benessere della società . Per l’Italia una cura d’urto contro la denatalità che vogliamo continuare ad affrontare anche nei prossimi mesi.
2. Inclusione: schema di decreto legislativo molto contestato, sono state accolte quasi tutti i suggerimenti delle famiglie di studenti con disabilità. Si cercherà con la scuola e tutti gli attori del territorio di assicurare non solo un progetto educativo individuale, ma un vero e proprio progetto di vita. Definisce in modo puntuale le competenze di ciascun attore istituzionale (stato regione comune scuola). Prevede la misurazione della qualità dell’inclusione scolastica nei processi di valutazione delle scuole, formazione specifica per tutto il personale scolastico, continuità didattica rafforzata (un supplente che ha lavorato bene con il ragazzo può essere confermato).
3. Diritto allo studio: per la prima volta si introduce un sistema di welfare studentesco. Con: esonero tasse scolastiche previste fino ad oggi X chi frequenta quarto e quinto anno sulla base delle fasce Isee, fondo da 30 milioni di euro l’anno per borse di studio, fondo di 10 milioni di euro l’anno X sussidi didattici agli alunni con disabilità, potenziamento della carta dello studente “io studio” con beni e servizi di natura culturale e per la mobilità nazionale e internazionale.
4. Istruzione e Formazione professionale. Rilanciare questi percorsi di istruzione significa combattere la disoccupazione giovanile e l’abbandono scolastico. Incrementate le attività di laboratorio (che la destra aveva tagliato) e introduce in questi percorsi alternanza scuola/lavoro anche nel biennio. E’ prevista la personalizzazione degli apprendimenti con docenti tutor per sostenere lo studente nel progetto formativo individuale.
5. Cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e sostegno alla creatività sin dalla scuola dell’infanzia inserendola nel piano triennale dell’offerta formativa. Promuove la conoscenza storico critica del patrimonio culturale italiano, e la pratica artistica, riservando il 5% dei posti di potenziamento dei prof. Viene introdotto il Piano triennale delle arti X le scuole su proposta di Miur e Mibact (2 milioni di euro). Nascono i poli a orientamento artistico- performativo del primo ciclo. Sono previste forme strutturate di collaborazione tra licei musicali e Afam.
6. Formazione Iniziale e reclutamento: basta Tfa/Pas poi concorso. Ora i migliori laureati che sognano di fare l’insegnante saranno selezionati con concorso ed entreranno in percorso di formazione e tirocinio retribuito di tre anni che li porta direttamente in ruolo a tempo indeterminato. Se non avessimo assunto la gran parte degli insegnanti delle GAE (1a fascia) grazie al piano straordinario di assunzioni della legge 107, oggi non potremmo offrire opportunità di stabilizzazione nella fase transitoria di questo decreto ai precari abilitati delle graduatorie di istituto (seconda fascia) e a chi in terza fascia ha lavorato36 mesi, attraverso concorsi semplificati.
7. Valutazione: cosa cambia. Esame di terza media con tre prove scritte (italiano, matematica e lingue straniere) e colloquio orale, l’invalsi viene fatto nel primo quadrimestre e l’esito consegnato alle famiglie con un giudizio descrittivo. Restano i voti anche nella scuola del primo ciclo, ma accompagnati da giudizi descrittivi.La responsabilità della ammissione o della non ammissione all’esame di stato delle scuole secondarie di secondo grado e’ del consiglio di classe che può anche ammettere gli studenti (motivando la scelta) in caso di un’insufficienza. La prova orale verterà anche sulle attività di alternanza e valorizzerà il curriculum dello studente. Si valuta maggiormente il percorso dell’ultimo triennio. Per essere ammessi all’esame di stato bisogna aver partecipato alla prova Invalsi che sarà svolta nel primo quadrimestre su italiano, matematica e inglese.
8. Scuole italiane all’estero. La riforma cerca di rispondere alla domanda di formazione sulla lingua e la cultura italiana nel mondo. Si rafforza la collaborazione tra Miur e Maeci attraverso una cabina di regia. Per la prima volta si istituisce un sistema di valutazione della qualità delle scuole italiane all’estero e si stabiliscono criteri per riconoscere la parità scolastica agli enti gestori.