I LABORATORI DI NICOLA ZIPPEL, LA FILOSOFIA PER LA PRATICA DI RAGIONARE, ARGOMENTARE E DISCUTERE NELLA SCUOLA PRIMARIA.
Il libro di Nicola Zippell “I bambini e la filosofia” deriva dal laboratorio L’Alba della meraviglia con cui insegna filosofia ai bambini delle scuole elementari romane del VII Circolo Montessori. Il libro afferma l’autore nasce per trasmettere il metodo agli insegnanti per la pratica filosofica con i giovanissimi. <<La filosofia può parlare ai bambini e può farlo proprio la prima filosofia, quella che mosse i suoi primi passi nella Grecia del VI secolo a.C., perché è una storia ancora viva, nata, per così dire, con il germe dell’eternità>>.
<<Un esempio concreto? Chi è stata la prima filosofa femmina?>> Caterina in breve tempo approda alla risposta giusta: Ipazia. <<Perché Talete pensava che la terra galleggiasse? Bastava andare al fiume, buttare una pallottola di terra nell’acqua e vedere che affondava>>, rimugina Rosa.
Queste sono alcune perle che accadono durante la sua lezione, Zippel afferma <<I bambini hanno una spontaneità del pensiero, una mente più libera e non ancora strutturata, motivo per cui è più facile insegnare la filosofia a loro piuttosto che agli adulti – spiega l’ideatore del progetto, che ha insegnato anche nei licei -. Per loro è una materia come le altre, al punto che si stupiscono quando nell’ultimo anno scoprono che non se la ritroveranno alle scuole medie>>. L’idea di far entrare la filosofia nelle classi dei bambini nasce dal principio che la pratica di ragionare, argomentare e discutere sin dall’età delle elementari faciliti il pensiero critico negli adulti. Ad elaborarla è stato il fondatore della Philosphy for Chilfdren Matthew Lipman, docente di logica alla Columbia University, che formulò negli anni ’70 la teoria per l’insegnamento filosofico logico-cognitivo ai bambini. Lo stesso insegnamento è alla base del laboratorio romano, che si è distinto nel metodo per aver riabilitato la prospettiva storica delle idee filosofiche, esclusa da Lipman, e reso interculturale il discorso, dedicando due anni alla filosofia greca e l’ultimo alla filosofia cinese. I giochi sono per i bambini un modo divertente per confrontarsi a fine corso con gli argomenti trattati. Nel Gioco dei frammenti, i bambini devono indovinare il filosofo a cui appartiene una determinata frase; il gioco delle Regole pitagoriche chiede ai bambini di indovinare quali tra le 21 regole attribuite, durante il gioco, a Pitagora siano vere; ne La città e i filosofi i bambini scrivono sulla cartina della Magna Grecia, accanto ai nomi delle città, i nomi dei filosofi che vi sono nati o vissuti. Nell’ultimo anno, la verifica sarà sulle quattro grandi scuole della filosofia cinese. Dulcis in fundo, alla fine dei giochi, ai bambini verrà spiegato che in filosofia vince chiunque giochi per «amore del sapere».