PARI OPPORTUNITÀ DI EDUCAZIONE E ISTRUZIONE
Con il decreto attuativo sul reclutamento si da applicazione all’art. 1 della Legge 107/15 commi 180 e 181 “Pari opportunità di educazione e istruzione ma anche diritto al gioco per tutti i bambini dalla nascita fino ai 6 anni d’età, abbattendo disuguaglianze sociali, economiche, etniche e territoriali”.
Inoltre si da il via alla qualificazione dell’offerta, con il personale che lavora all’asilo nido e nella scuola dell’infanzia, infatti, si richiede una laurea in scienze dell’educazione nella classe L19 ad indirizzo specifico <<educatori dei servizi educativi per l’infanzia>> oppure una laurea quinquennale in Scienze della formazione primaria integrata da un corso di specializzazione di 60 crediti formativi universitari (articolo 4, lettera e del Dlgs).
Il titolo di laurea a partire dal 2019/20, sarà obbligatorio per tutto il personale neo assunto, nel contempo saranno salvaguardati i diritti acquisiti di chi già opera nel settore senza laurea.
I nidi e micronidi accoglieranno i bambini da 3 a 36 mesi di età, oltre ad assicurare la cura, l’educazione e la socializzazione dei bimbi, dovranno assicurare anche il pasto e il riposo.
Seguono le sezioni primavera dai 2 ai 3 anni di età, che saranno aggregate alla scuola dell’infanzia statale e paritaria, o inserite in poli per l’infanzia.
Il decreto prevede anche una seri di servizi educativi che dovranno rispondere ai bisogni delle famiglie. infatti tra questi segnaliamo la creazione di spazi gioco, riservati ai piccoli tra i 12 e i 36 mesi che vengono affidati a più operatori fino ad un massimo di cinque ore al giorno, e ci saranno anche servizi domiciliari.
Il decreto attuativo, come previsto dalla Buona scuola, istituisce anche i poli per l’infanzia, edifici dove confluiscono tutti i servizi di educazione riservati ai piccoli fino a 6 anni e aperti al territorio con spazi e personale specializzato condivisi. I poli, che funzioneranno come veri e propri laboratori, non avranno autonomia scolastica, saranno costituiti dalle regioni con una programmazione ad hoc.
Il Governo, entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto attuativo, dovrà adottare un Piano di azione nazionale pluriennale che estenda il sistema integrato di educazione e di istruzione su tutto il territorio nazionale e stabilisca come destinare le risorse disponibili assicurando il riequilibrio dei servizi nelle diverse regioni.
Confermato anche il “buono nido”, un voucher di 150 euro mensili che le aziende, pubbliche e private, potranno dare come sostegno ai propri dipendenti per pagare le rette degli asili nido sia comunali che accreditati.
Fondo per il sistema integrato
Il decreto attuativo da il via libera anche all’istituzione del Fondo nazionale per il sistema integrato di educazione e di istruzione, che avrà una dotazione di 209 milioni di euro per l’anno 2017, 224 milioni per l’anno 2018, fino a salire a 239 milioni a partire dal 2019.
Il fondo finanzierà: gli interventi di nuove costruzioni o ristrutturazione degli edifici di proprietà delle amministrazioni pubbliche; una quota parte delle spese di gestione dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia; la formazione continua del personale educativo e docente (come previsto dal Piano nazionale di formazione previsto dalla legge 107 del 2015).
Le risorse, sotto forma di cofinanziamento della programmazione regionale, saranno distribuite in base al numero dei bambini iscritti alle scuole per l’infanzia, con un’attenzione ad un riequilibrio dei servizi sul territorio. I fondi saranno erogati dal Miur direttamente alle amministrazioni comunali, dando priorità ai comuni privi o carenti di scuole dell’infanzia statale che potranno destinare maggiori risorse alle scuole comunali o paritarie.