“Primo Corso in grado di salvare vite innocenti”

Il Corso di Primo soccorso dovrebbe essere fondamentale per chi opera a contatto con bambini e ragazzi di tutte le età.

Ma la situazione europea su tale tema è disomogenea, creando disaccordo tra i Paesi.

L’Italia sembrerebbe un passo avanti, poiché da due anni arriva l’approvazione da parte della World Health Organization della dichiarazione “Kids Save Lives“:

si tratta di un documento, proposto congiuntamente da diverse associazioni europee tra le quali IRC-Italian Resuscitation Council;

tale documento racconta l’inserimento nei programmi di tutte le scuole del mondo di 2 ore di formazione all’anno sulla rianimazione cardiopolmonare per i ragazzi dall’età di 12 anni.

Spiegano da Italian Resuscitation Council

“A questa età, i bambini sono maggiormente recettivi alle istruzioni che vengono loro fornite, e possono apprendere più facilmente come aiutare una persona in arresto cardiaco.

Iniziare una formazione così giovani, significa far diventare la rianimazione cardiopolmonare una abilità permanente impossibile da dimenticare”

La fondazione ha realizzato uno studio sulla formazione scolastica sulla rianimazione cardiopolmonare in Europa.

Ebbene ad oggi in soli 5 Paesi è presente una legislazione che regola l’insegnamento delle manovre salvavita agli studenti.

I suddetti Paesi sono

  • Belgio
  • Danimarca
  • Francia
  • Italia
  • Portogallo

In altri 16 Paesi, è stato introdotto soltanto un suggerimento all’insegnamento.

Invece in tutti gli altri Paesi Europei al momento, non è previsto nessun intervento in materia.

L’arresto cardiaco è ancora oggi la terza causa di morte nei Paesi industrializzati, con un totale di oltre 700.000 decessi ogni anno in Europa e di oltre 400.000 negli Stati Uniti.

Un numero spaventoso, dato che potrebbe essere dimezzato con un corso base in grado di salvare molte vite.

Una formazione obbligatoria dei bambini in età scolare a livello nazionale, avrebbe un impatto decisamente positivo sulla percentuale di applicazione della rianimazione Cardiopolmonare, che ora si attesta intorno al 60/80% solo in pochi Paesi del Mondo, mentre nella maggior parte dei Paesi è ben al di sotto del 20%.