Gli insegnanti meridionali, inviando una lettera di formalizzazione di richiesta di ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Gli insegnanti del sud trasferiti al nord dall’algoritmo del Miur, stanno procedendo con un’istanza alla Corte Europea volta a sollecitare l’intervento della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con sede a Strasburgo.

L’istanza avrà lo scopo, innanzi tutto, di richiamare l’attenzione del Governo Italiano sullo stato di TRASFERIMENTO COATTO DI MASSA dei docenti del sud causato dalla stabilizzazione imposta all’Italia dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Già stamattina si contavano più di mille raccomandate spedite a Strasburgo dagli insegnanti campani di ogni ordine e grado delle fasi 0, a, b, c e di chi, ancor prima del 2015 aveva fatto domanda di trasferimento. Ma il numero è destinato a crescere: all’appello si sono unite Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Tutti uniti nel Coordinamento Educatori e Docenti Italiani (CEDI).

Il CEDI afferma: “Questo risultato potrà essere raggiunto se la sede della Corte Europea di Strasburgo verrà tempestata dall’invio contestuale di centinaia di istanza che chiedono il riconoscimento della violazione di fondamentali DIRITTI RICONOSCIUTI DALLA Convenzione dei DIRITTI dell’UOMO!”

Il momento è particolarmente delicato, afferma il CEDI “migliaia di famiglie sono allo sbando e non c’è parvenza di ricucitura dello strappo da parte del Governo.”

Per maggiori info potete mandare una mail a tutti gli indirizzi sotto elencati:

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