Con la manovra finanziaria attualmente all’esame della Camera, per la stabilizzazione del personale precario, sono stati stanziati ulteriori 1,3 miliardi di euro fino al 2026.

I fondi serviranno per spostare nell’organico di diritto 15.100 insegnanti che, dal prossimo anno, saranno assunti a tempo indeterminato.
Parliamo di molti dei docenti che hanno vinto l’ultimo concorso e di quei pochi rimasti nelle GAE (graduatorie ad esaurimento) che, nel giro di pochi anni, verranno esaurite. Molti avevano promesso che lo avrebbero fatto. Noi ci siamo riusciti. Non è stato facile ma abbiamo tenuto dritta la barra e nonostante molte difficoltà abbiamo portato la barca in porto.
Avevamo detto che non ci saremmo fermati e che l’approvazione della legge 107 sarebbe stata solo il primo passo di un lungo percorso riformatore fortemente voluto dal governo Renzi.

Un lungo percorso riformatore

Un percorso iniziato con un vasto piano nazionale per l’edilizia scolastica e proseguito con la buona scuola. In quel provvedimento, tra le tante misure, è stato previsto uno straordinario piano di immissioni in ruolo che ha coinvolto centinaia di migliaia di docenti che, da molti anni, erano in attesa della stabilizzazione.
Ma quello non è stato che un tassello di un puzzle più complesso con cui è stato definito un nuovo sistema di formazione e reclutamento che cambierà in modo radicale le procedure per l’accesso al ruolo combattendo l’endemico problema del precariato degli insegnanti.

L’offerta formativa

Non è stato facile, siamo dovuti intervenire per correggere e aggiustare le inevitabili problematiche che porta con sé un così grande progetto di riforma ma abbiamo anche investito ulteriori risorse per garantire una migliore qualità dell’offerta formativa e una maggiore continuità didattica per i ragazzi.
Abbiamo affrontato uno straordinario processo di riforma della scuola senza fermarci di fronte alle difficoltà. Ed è proprio nell’ambito di questo percorso che va inquadrata l’approvazione in Commissione Bilancio dell’emendamento del governo, con cui sono state destinate maggiori risorse per la stabilizzazione dei precari della scuola. L’emendamento prevede, infatti, l’incremento dei fondi già stanziati con l’ultima legge di Bilancio per più di un miliardo di euro con una programmazione certa per i prossimi dieci anni.

Assunzioni a tempo indeterminato

Grazie alla trasformazione degli organici, i docenti che fino ad oggi erano supplenti stipendiati per dieci mesi con contratti stipulati all’avvio dell’anno scolastico e conclusi l’ultimo giorno di scuola, saranno assunti a tempo indeterminato. 15100 precari in meno.
Il prossimo anno, dunque, l’organico di fatto aumenterà e di conseguenza il numero dei supplenti scenderà da 31 mila a 15 mila posti (tra posti comuni e di sostegno). In questo senso, abbiamo aumentato in modo significativo anche il numero dei docenti di sostegno rispondendo a molte delle richieste che provengono dalle scuole, soprattutto, del Nord.
Dopo molti anni questa è stata la prima legislatura in cui la stabilizzazione dei docenti non è stato un slogan ma un preciso impegno politico. È un obiettivo che abbiamo raggiunto e di cui dobbiamo essere fieri.