Palazzo Madama, oggi, afoso primo poleriggio romano. Il lombardo Bussetti parla con i senatori della Repubblica della commissione cultura. Argomento? La vecchia e tormentata questione mai risolta fin dai tempi di Berlinguer Luigi e del suo concorsaccio rispedito al mittente. Il merito dei docenti ma anche dei presidi. Bene. La tesi dell’ex dirigente della direzione regionale Lombardia, messo a capo dei suoi superiori al Miur è questa. Bene il merito, ma bisogna indicare parametri oggettivi, che mancano nella 107, come se fosse facile. Ma non è questo il punto. La chicca romana lanciata tra i velluti romani del cisalpino e verde Bussetti è l’ossimoro. Arriva inaspettato, quando prospetta un concorso non selettivo per i DM. Ma come tutto il pistolotto sul merito dei docenti, la 107, i criteri oggettivi e poi concorsi non selettivi, e che concorsi sono? Ovviamente una farsa all’italiana girata in un’estate romana dell’ AD 2018.