Potrebbe essere ancora troppo presto per cercare di capire, sia pure vagamente, chi potrebbe raccogliere il testimone dalla Ministra Valeria Fedeli e diventare il titolare del Miur.
Anche se si è registrato uno sblocco nella fase politica per la formazione del nuovo Governo ci saranno ancora due giornate per arrivare al primo punto fermo: l’individuazione del presidente del Consiglio dei Ministri, da cui dipenderà tutto. In base alla Costituzione, deve essere lui a proporre al presidente della Repubblica la lista di Ministri da nominare.
In ogni caso, il tandem Luigi Di Maio – Matteo Salvini sta cercando di capre come formare un Esecutivo. Loro si incontreranno domani e si sono dati tempo entro lunedì per fornire i nomi di una squadra possibile di Governo.
I due leader stanno lavorando a un programma condiviso nel quale non sembra rientrare la scuola. I punti (anticipati dalle cronache) in discussione sarebbero: sicurezza e sbarchi, così come potrebbero trovare facile accordo su revisione di alcuni trattati europei, moneta unica e fiscal compact (pareggio di bilancio).
La scuola, assente nel grande dibattito pubblico pre-elettorale, continua ad esserlo nel contratto di Governo. A parte il contrasto alla Buona Scuola, punto che accomuna anche molti altri partiti ad esclusione del Pd, i programmi di 5 Stelle e Lega sull’insegnamento presentano alcune differenze su cui i due movimenti dovrebbero trovare un’intesa. La prima riguarda la consistenza: due pagine sul programma di Salvini; 48 pagine su quello di Di Maio. Ciò comporta anche una differenza nell’articolazione dei punti.
Lega, anticipo scolastico
Anche sorvolando sull’aspetto formale, Salvini propone una sorta di nuova riforma scolastica. Intanto, sull’età di accesso alla prima elementare, vedrebbe di buon grado una modifica della legge in vigore, consentendo oltre all’anticipo dell’età scolare deroghe sull’entrata ritardata.
Movimento 5 Stelle, riduzione alunni per classe. Lega, professore responsabile
I pentastellati, invece, vorrebbero demolire la riforma Gelmini, per ridurre il numero dei bambini in classe (non oltre 22, meglio se sono 20) e puntare sulle compresenze in classe. Un aspetto, questo, un po’ diverso dal Salvini pensiero che pensa di introdurre nelle medie la figura del professore responsabile, unificando in un unico ciclo elementari e medie. Il professore responsabile erediterebbe la figura di centralità del maestro; infatti, nel triennio dovrebbe insegnare da solo le materie principali (italiano, storia, geografia, scienze), seppur affiancato dagli insegnanti delle materie specifiche (matematica, lingue, discipline sportive, discipline artistiche, musica ecc.).
Movimento 5 stelle e assunzione dei presidi, aumento stipendi e stopo chiamata diretta
Sul fronte del personale scolastico, i pentastellati puntano sull’assunzione di nuovi presidi per eliminare le reggenze, su una facilitazione all’accesso dei fondi europei, su un aumento di stipendio per tutti e si battono contro la gestione della scuola in un’ottica aziendale anche eliminando il meccanismo della chiamata diretta, riducendo il Fit a due anni e censendo il personale precariato inserito nelle varie graduatorie.
Lega, “domicilio professionale”
Anche il programma della Lega si occupa del reclutamento dei docenti. Salvini vuole evitare quanto più possibile i trasferimenti più o meno forzosi di insegnanti da una parte all’altra della Penisola, introducendo il concetto del “domicilio professionale” con cui si potrà scegliere in totale libertà la regione dove proporsi.
Movimento 5 stelle, personale ATA da usare per pulizie
I 5 Stelle rivolgono le loro attenzioni anche al personale Ata, al quale vorrebbero affidare anche lavori che finora sono stati affidati a ditte esterne, come le pulizie o quelli oggetto di collaborazioni coordinate e continuative. Fra l’altro, c’è anche il ripristino del personale tagliato fuori dalla legge di stabilità 2015.
Movimento 5 stelle, scuola diffusa e strumenti informatici
Una vera novità sul programma 5 Stelle riguarda la scuola “diffusa”, cioè quella che può essere svolta recandosi anche a sperimentare situazioni didattiche in spazi diversi, come biblioteche, botteghe, eccetera. Poi, ovviamente, c’è la Rete, quella fatta di bit, di codice binario. I 5 Stelle pensano a strumenti informatici dove poter studiare i libri prodotti direttamente dai docenti o comunque documenti digitali. Grande attenzione, poi per la scuola dell’inclusione, per l’edilizia scolastica con un piano decennale per la messa in sicurezza e revisione dei contributi per le scuole paritarie, per privilegiare l’istruzione pubblica. Infine, il tanto discusso sistema Invalsi che per i 5 Stelle è da abolire al pari del bonus docente.