Le fondamenta della scuola sono gli insegnanti. Senza di loro non esisterebbe la scuola che affianca la famiglia come seconda agenzia educativa nella società.

Dobbiamo quindi chiederci chi si è finora occupato di questa figura professionale e se ha ben operato.

I risultati degli ultimi 50 anni parlano chiaro: tante, troppe, riforme dagli esiti disastrosi. In sintesi possiamo constatare che è diminuito il prestigio sociale dell’insegnante e con esso la retribuzione salariale, è poi peggiorato il trattamento previdenziale, infine è drammaticamente aumentato il malessere psichico della categoria che determina oggi l’80% delle inidoneità all’insegnamento.

Urge perciò dedicare la prossima legislatura, per intero, a correggere le succitate storture che penalizzano la figura professionale del docente a scapito del sistema scolastico e di tutta la collettività.

Il programma da attuare dovrà avere al centro il docente e seguirà precisi princìpi:

  1. Adeguare gradualmente entro la fine della legislatura la retribuzione degli insegnanti a livello della media dei colleghi della UE.
  2. Effettuare studi epidemiologici sulle cause di inidoneità all’insegnamento negli ultimi 10 anni ( i dati sono presso l’Ufficio III del Ministero Economia e Finanze) al fine di riconoscere ufficialmente le malattie professionali della categoria.
  3. Stanziare fondi ad hoc per attuare la prevenzione delle malattie professionali ufficialmente riconosciute, il monitoraggio dello Stress Lavoro Correlato, nonché la formazione prevista dal DL 81/08 a favore di docenti e dirigenti scolastici.
  4. Rettificare l’attuale regime previdenziale (Monti-Fornero) tenendo conto del DL 81/08 che considera variabili imprescindibili: il prevalente genere femminile della categoria (83%); l’età anagrafica (invecchiamento); l’anzianità di servizio (usura psicofisica), le malattie professionali. Riconoscere infine quali attività usuranti tutte le categorie di docenti nei diversi livelli d’insegnamento come dimostrato dagli studi scientifici oggi disponibili.

I suddetti passaggi dovranno essere operati a far capo dal primo giorno utile dell’insediamento delle Camere e nessuno dovrà essere tralasciato od omesso.

Scarica il programma completo – Firma la petizione (invita altri docenti a firmare)