Sapevate che la tabellina del nove è l’unica in cui la somma dei numeri del prodotto è sempre uguale a nove? E non è l’unico gioco. Chi ricorda, poi, la prova del nove tanto misteriosa per quanto infallibile per verificare le operazioni?

Apparentemente freddi e privi di poesia, i numeri possiedono un fascino indiscreto e nonostante le loro regole ferree che non ammettono eccezioni sono in grado di spingersi fino al paradosso e spiegarlo.
Anche se non ce ne accorgiamo, si fa ricorso alla struttura matematica molto più spesso di quanto si immagini. Musica, astronomia, filosofia e persino la poesia hanno un’impalcatura di natura numerica. Senza scomodare troppo Fibonacci, basti sapere che anche la bellezza corrisponde a un rapporto numerico della serie da lui identificata.

Dunque, chi ha poca simpatia per numeri e geometria farebbe bene a rassegnarsi e farci pace al più presto. Basandosi su questi principi, la professoressa Ana Millẚn Gasca ha scritto il libro “Numeri e Forme” in cui affronta anche le tecniche didattiche migliori per consentire ai docenti di insegnare ai loro studenti come giocare con i numeri e con le forme geometriche. E se si imparerà ad avere simpatia con i numeri, tale simpatia non si perderà più. A proposito: sapete l’etimologia della parola “Simpatia”? Viene dal latino sympathia, ovvero dal greco συμπάϑεια, comp. di σύν «con» e πάϑος «affezione, sentimento». Indica appunto un sentimento di inclinazione e attrazione. E, anche se non ce ne siamo accorti, siamo scivolati ancora una volta nel campo geometrico e scientifico.