“Il bidello avrà più contatto diretto con gli alunni Disabili”

Novità importanti arrivano dal decreto legislativo sulla riforma del sostegno agli alunni disabili.

I collaboratori scolastici verranno maggiormente coinvolti nell’assistenza agli studenti disabili.

I cosiddetti “Bidelli“, potrebbero essere destinati all’assistenza per l’autonomia e alla comunicazione personale degli studenti affetti da patologie disabili.

La novità emerge dalle pieghe della delega attuativa su “Inclusione e Sostegno” della Legge 107/15.

Ricordiamo, che il suddetto decreto ha ricevuto il parere positivo da parte della Commissione Cultura del Senato lo scorso 22 marzo 2017.

Nel disegno del decreto legislativo 378 sul sostegno, qualche titubanza sorge sull’Art. 3 Prestazioni e Competenze“:

l’assistenza di base igienico-personale, viene attribuita al personale ATA, che dovrà partecipare ai corsi di formazione generale previsti dal piano nazionale.

Va considerato che fino ad oggi, il personale ATA non sempre ha risposto agli inviti dell’amministrazione di compiere questo delicatissimo compito, invece assegnato a personale altamente specializzato con corsi da 900 ore di formazione.

I collaboratori scolastici infatti, sono operatori che già da contratto hanno molte funzioni da espletare nella quotidianità e quindi sembra difficile che possano accollarsi anche questo importante compito, anche in relazione al numero e alla specificità dei casi di alunni disabili in ogni singola scuola.

Dubbi quindi, per l’interpretazione del Comma 4, Art. 3 del decreto, il quale parla di “Uniformare tutto il Territorio Nazionale“, i profili professionali del personale destinato all’assistenza per l’autonomia e alla comunicazione, in coerenza con le mansioni dei collaboratori scolastici.

Un concetto ribadito anche nel comma successivo che, nell’assegnare gli oneri economici e le competenze agli Enti Locali, citando erroneamente la legge 104/93, che la funzione di assistente all’autonomia e alla comunicazione, sarà svolta dai collaboratori scolastici.

Secondo la Rete dei 65 Movimenti, considerando che tutto il documento è costellato dall’affermazione:

“Nei limiti delle Risorse Disponibili”

è facile pensare che si cerchi una razionalizzazione dei costi, a discapito della qualità, della garanzia dei servizi ma sopratutto, dei diritti dei disabili.