1) Come il sistema delle RSU si sia dimostrato , tranne qualche caso virtuoso, funzionale alla mappa di potere dei Dirigenti scolastici, costituitasi intorno alle attività finanziate con il fondo d’Istituto;
2) Come questa rappresentanza, voluta interna all’istituzione scolastica, secondo un modello aziendale, sia stato nella scuola dell’autonomia organico a una riorganizzazione verticale quasi neofeudale della scuola, senza creare quel giusto contrappeso ed equilibrio al potere dei DS;
3) Come le RSU non siano esenti dai conflitti di interesse mai sanati, RSU che contrattano il loro salario accessorio, la presenza del DSGA tra le RSU, ecc.
4) Come in molti casi addirittura si sono delegate surrettiziamente funzioni proprie del collegio dei docenti alla rappresentanza sindacale unitaria;
5) Come questo sistema sia inadeguato altresì a misurare la rappresentatività nazionale dei sindacati della scuola, è come se si volesse misurare una rappresentatività di carattere generale e politica, ricorrendo a un contesto dove predominano e si intrecciano dinamiche particolaristiche e individualistiche se non clientelari.
Per questa ragione
Vi invito a non votare per le liste RSU il prossimo mese di Aprile.. Io non voterò, lo facciano i candidati, si votino tra loro unitamente ai sottoscrittori di lista. Mi sento di essere estraneo a questo sistema che non vuole modificarsi:
1) In una rappresentanza sindacale unitaria, ma finalmente esterna alla scuola;
2) Nella possibilità di presentare liste a prescindere dai sindacati;
3) Nello sganciare queste elezioni dalla rappresentatività sindacale nazionale;
4) Nel misurare la rappresentanza nazionale dei sindacati della scuola con liste nazionali.
Se condividi le mie ragioni, non votare, sappiamo che forse sarai pressato e in alcune scuole addirittura controllato, ma è venuta l’ora di dare un segnale di aperto dissenso, affinché le cose cambino!