Ho più volte detto che non sono interessato al toto ministri, per quanto riguarda la poltrona della Minerva.( Miur).
Ho più volte però detto, già a partire dal 2 marzo, che non mi riconoscevo e non mi riconosco affatto in un ministro in pectore che da dirigente scolastico, dalla sua presidenza brindisina e poi con incarichi al Miur prima con Giannini e poi con Fedeli, ha appoggiato la legge 107 e invitato il premier Renzi ad andare comunque avanti, malgrado i docenti si opponessero massicciamente ad una legge come quella della “Buona scuola”, invitando addirittura a non scioperare il 5 maggio 2015.
Io so che il M5s ha varie opzioni. Io , per quello che può contare la mia opinione, zero ovviamente, vedrei un politico al Miur. E ancora un politico che si sia opposto apertamente e fermamente alle politiche scolastiche di Renzi nella diciassettesima legislatura. Meglio se un insegnante e soprattutto che non abbia dimenticato di esserlo e consapevole di ritornarlo prima o poi a esserlo. Sarebbe un grande segnale. Per favore lasciate stare i rettori nelle loro rettorie già ne abbiamo visti a iosa dietro la scrivania che fu di Coppino, Croce, Gentile e di Aldo Moro.