Il neo ministro Busetti si ispira a De Sanctis, suo antico predecessore e si impegna a studiare e a risolvere le criticità della scuola italiana. Bene sig. Ministro.
C’è una criticità grande come un palazzo o meglio come il palazzo bianco di Viale Trastevere che lei occupa da qualche giorno. Una criticità subita sulla propria pelle e testimoniata in pubblico, quest’anno per la prima volta, dagli insegnanti che hanno trovato finalmente il coraggio di denunciare.
La violenza fisica e verbale che gli insegnanti subiscono quotidianamente nelle aule e nelle scuole di ogni ordine e grado da parte di studenti e di genitori irresponsabili e violenti difensori d’ufficio dei loro figli nella stagione che definirei dell’irresponsabilità educativa della figura genitoriale.
Violenze spesso taciute e minimizzate se non negate dai dirigenti scoladtici che preferiscono occultare per una incomprensibile difesa del buon nome della loro scuola. Una situazione divenuta insostenibile, un problema non più rinviabie, un’urgenza appunto, una criticità che lei, dott. Bussetti da ex insegnante da dirigente scolastico e da dirigente presso l’amministrazione scolastica milanese conosce molto bene.
Che ha intenzione di fare? Il suo predecessore, la senatrice Fedeli distribui’ medaglie. Noi crediamo che non con le decorazioni o con la retorica delle parole non si risolva questo problema.
Ci vogliono norme chiare e non buoniste o lassiste come le attuali e la crrtezza e la pubblicità della sanzione per contenere il fenomeno prima che esso dilaghi e ci scappi il morto.
di Libero Tassella